Quando invii una newsletter, il Tuo messaggio generalmente
deve passare attraverso due filtri:
1) I filtri antispam del provider del servizio di posta;
2) I filtri antispam della casella(webmail) o del programma di posta(client).
Essere considerati come spam anche con un’email lecita ed
innocente è molto più facile di quanto pensi (sono i cosiddetti “falsi
positivi”).
E’ senza dubbio utile comprendere come i filtri antispam ragionano,
e cosa controllano in un’email.
I filtri antispam analizzano questi aspetti:
L’oggetto
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Il mittente ha usato frasi o caratteri tipici dei messaggi
di spam?
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Il destinatario
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L’utente conosce il nome del destinatario, o ha
semplicemente inviato ad un indirizzo email (che potrebbe aver indovinato a caso, o
generato attraverso uno script)?
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Il
contenuto del messaggio
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Il codice HTML è creato in maniera corretta? È stata
creata anche una versione solo-testo? Il contenuto del messaggio comprende
parole o frasi tipiche dei messaggi di spam?
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Il tuo
indirizzo IP
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L’email è stata inviata da un server con una buona
reputazione o è un noto generatore di spam?
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Il mittente
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Il mittente è nella mia rubrica o nella lista di contatti?
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Il tuo indirizzo email
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L’indirizzo email di provenienza è fasullo? Arriva da un
servizio gratuito, oppure appare troppo anonimo?
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Il nome del tuo dominio
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Il mittente sta usando un nome di dominio valido ed in suo
possesso o è troppo anonimo o palesemente fasullo? usa l'autenticazione DKIM?
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Segnalazioni dagli altri filtri antispam
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Questo stesso messaggio (o mittente) è stato già segnalato
come spam da altri utenti, o da altri filtri antispam?
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L’oggetto
L’oggetto è la parte con cui è più facile finire in spam.
Anche se la tua email non viene filtrata come spam, l’oggetto determina come
gli utenti giudicheranno se aprire o meno la tua newsletter, o se eliminarla
direttamente. È fondamentale.
Alcuni consigli su come evitare i più comuni errori nella scelta dell’oggetto:
Fai in modo che sia chiaro all’istante è
sintetico 1) chi l’ha inviato, 2) cosa contiene.
Rendilo intrigante, ma in modo rilevante per i
tuoi utenti, che sottolinei chi è il mittente e cosa vuole con questa email.
Per esempio, creare una newsletter con un oggetto come “SCARICA GRATIS UN
WHITEPAPER!” è a dir poco sconsigliabile. Qualcosa come “Whitepaper: i consigli
per migliorare le tue newsletter” andrebbe già meglio.
Evita le parole di “spam” come GRATIS,
assicurazioni, casino, clicca ora, farmaci e così via.
Non usare troppa punteggiatura o caratteri TUTTI
IN MAIUSCOLO
Non usare numeri al posto dei caratteri.
Il destinatario
Creare un’email ed
indirizzarla semplicemente all’indirizzo email del destinatario la rende più
fredda ed impersonale. Rende evidente il fatto che l’email sia stata generata
da un computer!
Non limitarti ad inviare ad indirizzi email, ma aggiungi anche i campi dinamici
Nome e Cognome nel campo del destinatario.
Il contenuto del messaggio
I filtri antispam
passano al setaccio qualsiasi email, sia nella presentazione dei contenuti che
nella sua struttura:
Non
usare parole e frasi “spammose” nel corpo dell’email (vedi sopra).
Inserire
questo genere di termini è più semplice di quanto credi, come “Unisciti a noi
nel Club Casino” o “Clicca per effettuare il
Download”.
Usare frasi del genere per i call-to-action possono costituire un problema agli
occhi dei filtri antispam.
Non
inviare email formate solo da un’immagine. È quello che fanno gli spammer.
l’HTML della tua newsletter deve avere un bilancio coerente tra immagini e
testo. Anche se stai inviando un semplice invito, od una promozione che richiede
un semplice elemento grafico, cerca comunque di inserire elementi di testo,
come il link alla versione web della newsletter o le tue informazioni di
contatto.
Il
dominio che stai usando come link (oppure un servizio di short
link) è finito in una blacklist?
Crea il
codice HTML in maniera appropriata. Se il tuo codice non è creato in maniera
corretta, potresti apparire come uno spammer. Immagini con URL errati, tag
mancanti, colori non web-safe sono alcune delle cose che catturano l’attenzione
dei filtri antispam.
Il nostro editor visuale ti libera di quest’incombenza pensando alla creazione
del codice pulito al posto tuo.
L’indirizzo IP
Molti filtri
antispam si sincronizzano con le cosiddette “blacklist”, ossia dei raccoglitori
di indirizzi IP considerati “cattivi”. Se l’indirizzo IP
del tuo email server finisce in una blacklist, i filtri antispam non faranno
più passare le tue email.
Ma non è così semplice: puoi finire in una di queste liste anche se non invii
alcun messaggio di spam; ad esempio, se uno spammer utilizza un server del tuo
stesso ISP, ed il suo indirizzo IP si trova nel tuo stesso “gruppo di indirizzi
IP”, anche le tue email potrebbero venire bloccate.
Chiunque abbia un
email server può creare la sua blacklist, tuttavia i maggiori ISP fortunatamente
si affidano solo a Black List Internazionali e “responsabili”.
Indirizzo email del mittente
Alcuni filtri
antispam sono particolarmente severi con gli sconosciuti. Se un utente non ha
inserito il tuo indirizzo email nella sua lista dei contatti, o se non sei tra
gli “amici”, nella rubrica o tra i contatti a cui invia le email, il tuo
indirizzo sarà contato come “sconosciuto”. E se sei uno sconosciuto, i filtri
antispam possono categorizzare le tue email come posta indesiderata, o usare
criteri molto più stingenti nella filtrazione delle tue comunicazioni.
Quando un utente
si registra alle tue email, è una buona
pratica chiedergli di “inserire il tuo indirizzo email nella tua rubrica, per
assicurarti la ricezione delle nostre email”. Inserisci una richiesta del
genere nella schermata di conferma iscrizione e nell’email di benvenuto. Alcuni
inseriscono questo tipo di testo in cima a tutte le newsletter che inviano.
Infine, è sempre
meglio se non utilizzi un indirizzo anonimo, come un account gratuito (@yahoo.com,
@hotmail.it ecc.). Sebbene indirizzi mittente del genere non portino al blocco
della tua email, alzano sempre il tuo “spam score”. In conclusione: per
risultati ottimali imposta un indirizzo email col dominio della tua azienda.
Chiedi agli utenti di inserirti nelle loro rubriche. Non cambiare il tuo
indirizzo.
Nome del dominio
Alcuni filtri
antispam controlleranno che le email inviate da un certo dominio siano state
originate veramente da tale dominio.
Questa è la cosiddetta “autenticazione” e sta rapidamente diventando uno
standard. Le email non autenticate sono spesso considerate come “posta
indesiderata” “sospetta “.
Puoi autenticare il tuo dominio impostando i record DKIM e SPF.
Conclusioni
Uno dei filtri antispam più conosciuti è SpamAssassin, il quale assegna diversi
“punti di penalità” per ogni criterio infranto nelle tue newsletter.
Ad esempio, inserire la dicitura “Clicca qui” può valerti 0.5 punti di
penalità, mentre l’inserimento della parola “VIAGRA” nell’oggetto può valerti
ben 4 punti.
Tutti i punti si sommano e, se superano una certa soglia 5 punti, l’email verrà
considerata spam.
Non è necessario
diventare paranoici nella costruzione delle newsletter, puoi ad esempio
inserire la dicitura “Clicca Qui” una o due volte nell’email, la cosa
importante è che l’impostazione generale sia in ordine senza violare troppi dei
criteri fin qui descritti .
Se sei insicuro o se
pensi che i filtri antispam stiano bloccando le tue email, puoi sempre
analizzarle con il nostro calcolatore di “spam score”. Potrai visionare il
punteggio ottenuto e verificare eventualmente quali parti della tua newsletter
necessitano di un miglioramento.
Se hai bisogno di chiarimenti o assistenza tecnica per la Tua newsletter, non esitare a contattarci!